Questa serie di incisioni é nata come progetto collaterale alla mia ricerca sulle residenze collettive del secondo dopoguerra. L’architettura in cemento degli anni ’60 mi ha portato ad indagare il brutalismo in architettura, stile che spesso caratterizza gli alloggi sociali relizzati in quell’epoca. Conseguentemente ho intercettato l’architettura iconica e potente degli acquedotti, spesso coevi alle costruzioni residenziali. Il cemento grezzo, le forme sintetiche e lineari, la predominanza della geometria sono risultati così seduttivi da persuadermi ad intraprendere una serie di incisioni e disegni su questo soggetto.
La maggior parte di queste opere sono realizzate tramite la tecnica dell’incisione, acquaforte e acquatinta su rame, e stampate su carta Fabriano Rosaspina.