Parole chiave: fotografia contemporanea, informale, bistrot parigino.
La scoperta di Le Bal ha nutrito il mio immaginario creativo più di qualunque altro ambiente espositivo parigino visitato sino ad ora. Scoperta generata da un articolo comparso sul numero estivo della rivista Expo in the City che recensiva la mostra di Gerard Petrus Fieret.
La potente, selvaggia creatività del fotografo olandese ha dirottato ancora il mio interesse verso la fotografia analogica, i cui risultati pubblicherò a breve su questo blog.
Ma accanto all’esposizione encomiabile, valorizzata dall’allestimento scenografico, a sorprendermi sono stati il luogo e l’atmosfera. Dall’ingresso sembra un cinema o una sala da ballo, ed infatti scopro dal sito internet che in origine il n° 6 di Impasse de la Défense è stato un cabaret, in un primo momento, ed una sala da ballo in seguito, “la guinguette Chez Isis”.
Rinnovato con rispetto per la tradizione, oggi Le Bal resta un luogo dall’impeccabile sapore parigino d’altri tempi, con il suo bistrot, animato da piccoli tavolini con vista sul giardino. Un angolo di silenzio a pochi metri dalla trafficata Place de Clichy.
Non solo, Le Bal è dotato di un bookshop fornitissimo in tema di fotografia attuale, una vera biblioteca per l’immagine contemporanea in cui perdersi piacevolmente dopo aver visitato la mostra.
Oggi fino al 9 aprile è in corso l’esposizione “Again and Again” di Stéphane Duroy, che con un’allestimento per immagini articolate nello spazio e nelle dimensioni dona una forte sequenza narrativa al racconto di un’Eeuropa decadente e malinconica. Al piano interrato l’installazione site specific fa da corona al lavoro grafico di Duroy sulle fotografie. Composizione e ricomposizione dell’immagine con interventi pittorici, riscrivono in maniera critica l’attualità dell’America on the road.